Nel 1970 la storia di Grease comincia con due attori disoccupati, Kim Jacobs e Warren Casey, che per sbarcare il lunario scrivono uno spettacolo per ricreare le emozioni della loro vita da studenti alla fine degli anni ’50.
John Travolta, appena diciassettenne, era già presente nei panni di Doody, il ragazzo che idolatra Danny e per farlo lavorare i produttori furono costretti a scritturare pure la sorella Ellen, nel coro. Il nuovo spettacolo debuttò il 14 febbraio 1972 all’Eden Theatre di Chicago, un teatro ricavato in un ex deposito di pullman.
La scelta del titolo non fu certo casuale: “Grease“, per evocare lo stile Anni Cinquanta, con capelli tirati indietro con tanta brillantina e la presenza di grassi fast food. Il musical è molto più irriverente del film, nel presentare senza edulcorazione alcuna il lessico giovanile.
Il debutto di “Grease” fu accolto meglio dal pubblico che dalla critica. La commissione dei “Tony Awards” decretò che lo spettacolo non poteva ottenere alcuna nomination dal momento che l’Eden Theatre era parte dell’ off-Broadway. I produttori minacciarono una causa legale; fu così che “Grease” ricevette sette Tony nominations e si trasferì a Broadway.
“Grease” divenne largamente popolare negli Stati Uniti e non passava settimana che qualche scuola superiore non mettesse in scena un revival dello spettacolo.
E anche da noi il musical ha spopolato, così come il film. Trovo sia impossibile non cominciare a ballare appena partono le note di “You’re the one that I want”. E quella Olivia in pantaloni neri di pelle e cascata di riccioli credo sia rimasta nel cuore di molti. Non siete d’accordo?