“Dj si nasce non si diventa”

L’INIZIO DELLA CARRIERA: “Inizio la mia carriera nel 1976. All’epoca si andava a suonare nelle cantine. E non ci andavamo di sera, ma di pomeriggio. Bastava avere un impianto stereo e il resto non contava: erano momenti di aggregazione. I primi soldi arrivano nel 1979, suonavo alla Cantina Bakoo in Via dei Bardi, il sabato e la domenica pomeriggio”.

RADIO: Ho avuto l’onore di lavorare a RADIO ONE che era la RADIO DJ dell’epoca. Ci ho lavorato fino al 2005.RICORDO: “La prima volta che ho visto mixare era una domenica pomeriggio alla Bussola alle Focette (Versilia). Quando vidi Tom Savarese, il mitico Dj dello Studio 54, che toccava i dischi  e io non riuscivo a capire cosa stesse facendo. All’epoca fare il Dj non voleva dire essere un professionista, voleva dire avere tanta passione per la musica”.

BRANI MUSICALI: 1 DISCO Let’s on Chant Michael Zagar Band; Disco Inferno, Febbre del sabato sera; Esmeralda.

BALLI: memorabile il movimento di Ali Shuffle che ripeteva il balletto di Mohamed Ali quando boxava; il Bump che però è antecedente a quegli anni.

ESSERE DJ: “Dj si nasce non si diventa. Alla base tanta voglia di comunicare. Riuscivano i più volenterosi. Quando ti mettevi a mettere i dischi non è come ora che si mixa, allora dovevi essere bravo ad attaccare un disco all’altro tramite uno strumento simile, una parola…una frase simile”.

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