Barrence Eugene Carter, meglio conosciuto come Barry white nasce a Galverston Texas (USA) il 12 Settembre del 1944. Cresciuto nei quartieri meridionali di Los Angeles conobbe ben presto la dura legge della strada e delle gang.
All’età di dieci anni, Barry divenne membro di una di queste gang, ma i guai erano dietro l’angolo , infatti a soli diciasette anni finì in prigione per un furto di pneumatici. Terminata la detenzione, verso i primi anni settanta, iniziò un nuovo percorso cominciando ad esibirsi prima in gruppo con gli “The Up Front”, con cui inciderà sei singoli. Successivamente non ebbe un grande successo come solista, ma si affermò, invece, come autore.
Nel 1969 creò il gruppo delle “Love Unlimited”, in risposta alle leggendarie Supremes. Nei due anni successivi con Barry, nella veste di produttore, autore e arrangiatore, il gruppo ottenne un contratto con la 20th Century Fox Record e incisero la loro prima ballata soul: “Walking in the Rain with the One I Love”.
Il successo arrivò immediato; il disco vendette un milione di copie. In pochi sanno che Barry White ha sempre svolto un’intensa attività di produzione, un lavoro dietro le quinte che condivideva con la passione per il canto e per l’esibizione solistica. Dopo il successo delle Love Unlimited da lui prodotto, l’anno successivo si lancia in un’avventura solistica sformando lo strumentale “Love Theme”, al quale spetta il merito di aver inaugurato l’era della Disco Music. Nel 1974 porta in cima alle classifiche mondiali l’album “Can’t get enaugh”. Trova anche il tempo nel 1988 di divorziare per la seconda volta da Glodeam James che fra le altre cose era anche la prima voce delle “Love Unlimited”. Il buon Barry lascia altri 4 figli che vanno a sommarsi agli altri quattro avuti dalla sua prima moglie, in tutto otto. Un ragazzo abbastanza prolifico.
Gli anni Ottanta furono un periodo di luci e ombre; solo nel 1994 con il pezzo: “Practice what you preach” Barry White rivide la vetta delle classifiche, dopo quasi diciasette anni di assenza. Una cosa curiosa è che nonostante Barry White abbia avuto il suo picco di popolarità negli anni 70, ha vinto i suoi primi “grammy” nel 2000 per la migliore performance maschile assoluta e anche di R & B tradizionale, grazie al recente “Staying power”.
Tra i suoi successi che hanno fatto ballare miliardi di romantici ed hanno accompagnato tanti giovani innamorati, non possiamo non citare: “I’m Gonna love you just a little more baby (1973)”, “Never, never gonna give you up (1973)”, “Can’t enaughof your love, babe (1974)”, “You are my first, the last, my everything” (1974), “Let the music play” (1976), “Change” (1982) per finire con “Practice whath you preach” (1994).
Il Concerto del 1988 live nel Central Park di New York, al fianco del grande Luciano Pavarotti è stato uno degli ultimi eventi che l’hanno visto protagonista, più di un miliardo e mezzo di persone hanno seguito l’evento in mondovisione. Cronicamente affetto da Ipertensione la sua salute è spesso minacciata, anche a causa della notevole mole, pesava tra i 120 e i 150 kg; subisce un blocco renale nell’autunno del 2002 ed un’infarto nel 2003, che lo costringe al ritiro dalle scene. Muore a soli 58 anni il 4 Luglio 2003 (giorno della festa dell’indipendenza americana) per un altro blocco renale presso il Cedar’s Sinai Medical Center di West Hollywood.
Una voce bellissima calda e pastosa, vera colonna sonora della nostra gioventù.
Un saluto Barry